
IL PROGETTO “LEARNING-FARM” DI LUWINGU RESTITUISCE I PRIMI IMPORTANTI RISULTATI.
“La Learning-Farm sta dimostrando una grande capacità di traino nei confronti della popolazione del luogo … Sopratutto dopo aver toccato con mano la produttività di questo modo di lavorare la terra”.
A dieci mesi dall’avvio del progetto Vides a Luwingu, in Zambia, mesi peraltro non indenni da difficoltà logistiche e metereologiche, i primi obiettivi raggiunti non hanno dovuto attendere al lungo il successo e il consenso, sopratutto, della popolazione locale, entusiasta per gli straordinari risultati conseguiti attraverso le nuove pratiche agricole.
In un contesto, quale quello dello Zambia, in cui l’agricoltura è ancora legata a pratiche tradizionali, poco produttive e molto inquinanti, l’introduzione di una Learning-Farm, dotata delle strumentazioni agricole più moderne,è sicuramente un importante traguardo.
La produzione agricola, infatti, oltre a soddisfare i bisogni di auto sostentamento alimentare, sarà finalizzata all’attività commerciale, consentendo la creazione di reddito indispensabile per l’accesso ai servizi primari: sanità e istruzione.
Un progetto, dunque, che partendo dal settore primario, quello agricolo, vuole tracciare la strada che porterà, passo dopo passo, ad un totale affrancamento della popolazione dalle condizioni di povertà e dipendenza.
Il primo report sull’andamento delle attività, restituisce un progetto in stato di buon avanzamento e, soprattutto, ha messo in luce la volontà e possibilità di allargare gli orizzonti stessi dell’iniziativa. A beneficiarne, infatti, non saranno solo donne e piccoli contadini locali, ma ragazzi e ragazze in stato di abbandono scolastico.
Vediamo insieme le prime novità introdotte:
- Il trattore. L’inserimento di questo prezioso mezzo da lavoro nelle fasi di preparazione della terra alla semina, risulta fondamentale, sopratutto, per i grandi appezzamenti di terra da rendere coltivabili. I contadini, soliti all’uso di zappe e falci, sono entusiasti dei risultati fin’ora ottenuti,sopratutto, in considerazione della minore fatica e tempo di lavoro impiegati.
- Coltivazione di mais e fagioli. Tipica della zona, nella Farm viene impiegata attraverso nuove e più efficaci metodologie di lavorazione, le quali stanno visibilmente restituendo ottimi raccolti.
- Il primo orto di cipolle, pomodori, cavoli e cetrioli. Alimenti assolutamente nuovi e non conosciuti nella zona, il consumo dei quali consentirà l’arricchimento della dieta tradizionale, piuttosto scarna e povera di vitamine e nutrienti.
- Vivaio dell’albero di Moringa. Una straordinaria pianta dalle molteplici proprietà curative e alimentari, considerata uno dei migliori vegetali perenni. Un super-alimento ricchissimo in proteine, vitamina A, vitamina C, calcio, potassio, ferro e fosforo.
- Vivaio di pini. Il paese ha deciso di investire sulla produzione di legname. Per i contadini del luogo, apprendere le modalità di coltivazione e gestione di vivai di piante da legname, significherebbe garantirsi un reddito futuro sicuro.
- Erbe medicinali. Accanto a questa molteplòicità di iniziative, si colloca la coltivazione di piante medicinali, di rilevante interesse per la cura e prevenzione di innumerevoli malattie.
- Costruzione di due stalle per capre. Il governo del paese si è riproposto di introdurre gli animali da allevamento. Nella Learning-Farm sono in fase di costruzione due stalle, finalizzate alla formazione pratica di donne e piccoli contadini all’allevamento di capre.
- Corsi di formazione. La Learning-Farm è un vero e proprio laboratorio formativo che, oltre a coinvolgere giovani donne e piccoli contadini, come inizialmente previsto, aprirà le porte a ragazzi e ragazze in stato di abbandono scolastico. Lasciare la scuola è, purtroppo, una pratica piuttosto diffusa a Luwingu, causa le disastrose condizioni della Community School locale, fatiscente e priva di personale adeguato ad una seria ed efficace istruzione. Per questo risulta fondamentale allargare i fini della Farm ad una formazione continua che, accanto all’impartizione di conoscenze agricole (teoriche e pratiche), prosegua un percorso educativo e di recupero scolastico.
Il progetto, della durata di due anni, è finanziato dalla Conferenza Episcopale Italiana, da sempre attiva in favore di progetti di sviluppo che consentano un vero riscatto delle popolazioni locali, ovvero il loro affrancamento da una condizione di “dipendenza da aiuti esterni”, per uno sviluppo sostenibile e garante di una vera uguaglianza tra i popoli.