ADOZIONE A DISTANZA. LA RINASCITA PER SERAH E I SUOI BAMBINI

ADOZIONE A DISTANZA. LA RINASCITA PER SERAH E I SUOI BAMBINI

Vogliamo riportarvi la storia di Serah, giovane ragazza madre che ha ritrovato la speranza.

Vogliamo che sia la voce di sr Lucy, la nostra straordianria missionaria keniota, a raccontarla … Ogni giorno sr Lucy e le sue consorelle salesiane girano per le strade di Dagoretti alla ricerca di bambini di strada e donne emarginate. L’obiettivo e quello di creare un contatto con loro ed offrire un’alternativa alla strada, alla violenza, all’alcol, alla fame … 

“Serah Njeri è una giovane donna di 33 anni che vive a Dagoretti Market. Nel 2004 suo marito l’ha lasciata per un’altra donna. Serah non aveva altra scelta se non quella di tornare dalla sua famiglia con i suoi tre figli. Poco tempo dopo i genitori muoiono e Serah rimane con i tre fratelli maggiori, con i quali iniziano a nascere problemi per un terreno lasciato in eredità dai genitori. I fratelli usano violenza nei suoi confronti e nei confronti dei suoi piccoli figli che cercano di proteggerla. 

Disperata e depressa inizia a rifugiarsi nell’alcol, nella droga e nella prostituzione. Inizia a trascurare i figli e rimane incinta altre due volte. I suoi problemi si moltiplicano: senza marito, senza lavoro, tossicodipendente e con cinque figli. Il figlio maggiore, Paul, di 13 anni andava a mendicare nei dintorni della città per rimediare il cibo per i suoi fratelli e sorelle più piccoli. Proprio in questo girovagare nei mercat di Dagoretti è stato notato da una delle nostre consorelle. Trasandato, malnutrito e con uno sguardo stanco e rassegnato. La nostra sorella lo avvicina e cerca di capire la sua sistuazione.

Riesce a portarlo a pranzo insieme ai suoi fratelli e sorelle e a farsi raccontare la loro storia. Accompagnandoli a casa la situazione trovata è davvero indicibile… La prima cosa fatta è stata quella di cercare la madre nei bar e per le strade, grazie all’aiuto di Paul. Serah, impaurita e vergognosa ha cercato di nascondersi per quasi una settimana. Mentre provvedevamo all’accoglienza dei bambini in un centro di recupero, Serah è venuta a pregarci di non portar via i suoi bambini. Dopo aver parlato a lungo con lei siamo arrivate all’accordo che le suore l’avrebbero aiutata a prendersi cura dei suoi figli se lei si fosse impegnata ad apprendere il mestiere dell’artigianato. L’arte di un mestiere è offerta alle donne dalle suore salesiane per renderle autonome e per offrire un futuro migliore ai loro figli. In questo modo cerchiamo di aiutare donne come Serah ad uscire dalla droga e dalla prostituzione.

Dopo di che, abbiamo richiesto l’adozione a distanza, andata a buon fine per due dei figli di Serah e, grazie all’adozione, abbiamo potuto inserirli tutti a scuola. Vedere i bambini tornare da scuola ha dato tanta motivazione a Serah, tanta speranza che le ha dato la forza di imparare il mestiere e smettere di bere e drogarsi. E’ stato un cammino sofferto e di costante impegno che si è avviato con l’incoraggiamento sì di noi suore salesiane ma anche del piccolo Paul, un piccolo grande uomo!

Una delle cose che più motiva Serah nel suo cammino di recupero è che al centro dove le donne imparano l’artigianato, si ha la possibilità di confrontarsi con altre donne che si trovano in situazioni simili. In questo contesto, infatti, nascono nuove amicizie e la fiducia in se stessa si è ulteriromente rafforzata per superare l’angoscia e lo stress. Serah infatti dice: ‘adesso mi sento meglio e non sono sola perchè quando lavoriamo insieme, parliamo dei nostri problemi e questo mi infonde il coraggio. A volte ho ancora qualche difficoltà e mi sento incapace di affrontare la mia situazione, ma le suore e le altre mamme mi aiutano sempre. Non mi sento sola perchè so che ci sono altre donne che hanno problemi come me’

Un altro motivo per continuare il cammino di recupero che Serah ha fatto è che i suoi figli hanno l’aiuto per frequentare la scuola, avere i pasti assicurati, indumenti dignitosi e accedere alle cure mediche, tutto questo grazie all’aiuto che viene dall’adozione a distanza con il VIDES, che riesce ad aiutare anche gli altri fratelli. Un giorno uno dei piccoli ha detto ad una consorella: ‘sai da quando mamma ha iniziato a venire a scuola li a casa vostra, e noi siamo tornati a scuola, i vicini di casa non ci chiamano più bambini di strada  ma bambini di Njeri. Adesso ci sentiamo come bambini che appartengono a qualcuno, alla nostra mamma. Per questo non ci sentiamo diversi dagli altri bambini come prima’. Questa affermazione da un bambino così piccolo la dice lunga su quanto un gesto di solidarietà, come quello dell’adozione a distanza del VIDES, restituisca ai bambini e alle loro famiglie una vita, un futuro, una speranza… GRAZIE!

Sister Lucy Muthoni Nderi