VOLONTARIATO. UN BENE COMUNE

VOLONTARIATO. UN BENE COMUNE

Il volontariato è espressione di un lungo cammino che, a partire da alcuni secoli fa, è maturato in una società democratica e sempre più partecipativa, sviluppatasi dal dopoguerra ad oggi. Nel contesto italiano, questo percorso ha assunto e manifestato peculiari caratteristiche. Infatti, sebbene con il nome “volontario” siano state chiamate diverse cose (volontarie erano i coscritti che prendevano parte alle guerre risorgimentali, volontari sono chiamati i donatori di sangue, ecc.), ciò che contraddistingue particolarmente  il volontariato italiano, fra le altre componenti sociali organizzate a scopi di utilità sociale, è l’agire per fini di solidarietà

Abbiamo pertanto esperienze di volontariato che operano a favore di numerosi contesti e tipologie di disagio sociale, oppure a favore di contesti ambientali, o per il recupero di patrimoni culturali, ma ciò che le contraddistingue è l’orientamento solidale dell’azione esercitata “in aiuto” di persone o collettività in condizioni di disagio culturale, ambientale e, sopratutto, sociale.Questo particolare approccio abilita naturalmente i volontari e le loro organizzazioni ad essere autorevoli interpreti di questi disagi e affidabili operatori e animatori per la costruzione della giustizia sociale in dialogo con i diversi livelli istituzionali.

Possiamo identificare alcuni valori chiave dell’essere volontario:

  • Gratuità: la capacità di donare senza un tornaconto, gratuitamente. Una tendenza che ci libera dal dilagare delle logiche economiche del profitto e del tornaconto esclusivo ed escludente.
  • Relazione: ogni esperienza solidale del volontariato implica il contatto tra chi offre l’aiuto e coloro che se ne possono avvalere a partire da una condizione di disagio-bisogno. Tale relazione, con le componenti essenziali che essa richiede ( ascolto, accoglienza, valorizzazione dell’altro …), costituisce e costruisce dimensioni sociali spesso carenti e faticose all’interno degli orientamenti e compoprtamenti della cultura dominante.
  • Promozione umana: superamento di ogni forma di assistenzialismo e dipendenza, per riporre attenzioneall’altro, alla sua specificità e al suo valore, investendo per il suo bene più autentico e realisticamente desiderabile. L’altro è aiutato a recuperare il protagonismo sulla propria vita attraverso un servizio “promozionale” che punti alla sua piena realizzazione.

Un aspetto importante che grazie e attraverso il volontariato emerge come patrimonio della collettività, al di là del rapporto stretto tra volontario e beneficiario, è la maturazione di un profondo senso di responsabilità che spinge progressivamente il volontario a percepire il disagio alutrui come un disagio della propria realtà sociale, lottando contro il quale si lotta in realtà per la qualità della vita di tutti, inclusa la propria. In una fase avanzata di questo processo di maturazione, spesso i volontari percepiscono sempre più i problemi degli altri come “propri”, così come quelli delle istituzioni e del proprio contesto sociale. La responsabilità, dunque, è una inclinazione particolarmente valorizzata dal volontario.

Volontariato, dunque, non più solo quale rapporto benevolo tra volontario e beneficiario ma come risorsa e valore per l’intera collettività. Un vero e proprio bene comune.

VOLONTARIATO SERVIZIO CIVILE ITALIA
VOLONTARIATO INTERNAZIONALE 1