
Se diciamo Siria, una e assoluta è l’immagine che la nostra mente elabora: guerra.
Da oltre cinque anni il paese incarna distruzione, morte, esodi … Le bombe distruggono case, servizi, persone. Chi ha la meglio su di esse si scontra poi con la mancanza di servizi tutti, sanitari in primis e con il freddo. Il freddo. Quello di lunghi inverni senza scampo.
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, circa due terzi degli ospedali e cliniche siriane sono state distrutte o rese inagibili dalla guerra. Le restanti strutture mediche sono a corto di personale qualificato e ricevono un numero di casi molto superiore alla loro capacità. le restrizioni ai movimenti delle merci e le sanzioni hanno contribuito alla carenza di farmaci, forniture mediche ed attrezzature medicali.
L’Osservatorio Siriano per i Diritti Umani sostiene che la guerra abbia causato circa 220 mila vittime dirette e che oltre 200 mila persone siano morte per inaccessibilità a cure mediche o a medicinali. Non uccisi da raid aerei, scontri urbani o missili, ma uccisi dalla scomparsa del sistema sanitario siriano.
L’ospedale Italiano di Damasco è una delle poche strutture sanitarie del paese ancora funzionante ed attualmente offre ospitalità a famiglie di dipendenti che hanno perso tutto. Dall’inizio del conflitto, l’ospedale soccorre gratuitamente i feriti dei bombardamenti e delle autobombe che colpiscono la capitale siriana. Nonostante le bombe, i colpi di mortaio, i tagli sempre più pesanti alla fornitura elettrica (ladisponibilità di corrente elettrica è di 3, al massimo 4 ore ore al giorno), quarantotto sono i medici che operano settimanalmente nell’ospedale e cinquantasette gli infermieri che continuano, con grande fatica e meno risorse, a portare avanti il loro lavoro.
Alla carenza e difficoltà nei servizi sanitari si aggiunge un pesante fardello, il freddo. L’inverno risulta particolarmente difficile per coloro che sono costretti a vivere nei seminterrati, in garage isolati o in case semidistrutte. La carenza di elettricità e carburante aggrava il problema lasciando centinaia di migliaia di persone senza possibilità di riscaldare le proprie case e i propri ripari.
Da qui nasce l’ultima iniziativa del VIDES, finanziata dalla Caritas Ambrosiana, sulla scia del continuo supporto all’Ospedale Italiano di Damasco, “Scalda l’inverno”. Un progetto che prevede l’acquisto e la distribuzione di abbigliamento invernale per i pazienti dell’ospedale e per le famiglie più vulnerabili ospitate nella struttura ospedaliera e di quelle del quartiere di Mazraa e limitrofi. Di seguito le immagini delle prime consegne…