
” ( … ) sono i libri, le arti, le accademie, che mostrano, contengono e nutrono il mondo”. Così William Shakespeare sulle donne. Le donne. Da sempre ultime in diritti acquisiti nella società, nel lavoro, nelle relazioni (quelle troppo spesso finite in violenza e morte). Essere donna ha sempre significato studiare di più, lavorare di più, dimostrare di più … Il ruolo non è, non lo è mai stato, qull’ “it” inglese, tutt’altro … è impresso a fuoco dal marchio di genere.
Ad essere donna in questa società “avanzata e globale” paghi ancora la costola in prestito … ma dalla costola fu generata, “non dai piedi per essere calpestata, non dalla testa per essere superiore ma dal lato, per essere uguale”, ben detto Shakespeare!!! Quindi, per intenderci, lungi l’intento di dare più possibilità, vogliamo pari opportunità! A premiare sarà poi il valore… E’ questo il senso più profondo della missione dellle Figlie di Maria Ausiliatrice, attraverso il VIDES e attraverso le tante opere nel mondo.
Promuovere la donna non è contingente ad una “festa”, così come è ormai tristemente connotata, l’8 marzo. E’ la nostra identità! Una identità a maglie larghe che tesse un’idea globale di sviluppo in cui TUTTI siano partecipi con le stesse armi… Bè visto che ripudiamo la guerra e i suoi strumenti, non concediamogli spazio neppure nelle parole. Rettifichiamo armi per scegliere “opportunità”!!!
“Date alle donne occasioni adeguate ed esse potranno fare tutto”. Due secoli fa lo aveva già capito Oscar Wilde, noi lo mettiamo in pratica!