
“Non dimentichiamo mai che il vero potere è il servizio. Bisogna custodire la gente, aver cura di ogni persona, con amore, specialmente dei bambini, dei vecchi, di coloro che sono più fragili e che spesso sono nella periferia del nostro cuore”
~Papa Francesco
Creare e promuovere questo potere, il servizio, è la nostra missione. Per chi ? Per la società tutta, sopratutto nelle sue frange più fragili: bambini e anziani. Attraverso chi? Attraverso i giovani, potentissimi volani di un mondo di uguaglianza, rispetto e pari opportunità. Un mondo non solo possibile in un tardo domani ma che si realizzi giorno dopo giorno e si rinforzi con la pratica nel vissuto quotidiano. Mettersi in gioco subito, con sacrificio se richiesto.
Un servizio in cui i giovani “danno mentre ricevono”!
Il Servizio Civile con il VIDES infatti promuove competenze, educa all’ascolto, esprime potenzialità, apre al mondo del lavoro, fa trovare nuovi amici … Pone le basi per una società attenta e desta in cui c’è posto per tutti.
Claudia, Gabriele, Mattia e Gloria, i nostri volontari di Sanluri, impegnati nel progetto “L’arte del rispetto”, ce lo raccontano …
“Senza neanche accorgercene sono già passati cinque mesi dall’inizio di questo viaggio. Cinque mesi caratterizzati da tanto entusiasmo per la novità di questa esperienza che continua ad arricchirci ogni giorno di più.
Siamo quasi arrivati a metà percorso e possiamo dire di non essere le stesse persone che eravamo quando, pieni di speranza, abbiamo presentato la domanda per prestare servizio in questa scuola che oggi è per noi come una seconda casa. Stiamo cambiando e crescendo sia come persone che come gruppo, proprio come ci eravamo augurati prima di iniziare.
Ogni giorno ci ritroviamo a metterci in gioco nelle situazioni più diverse con una consapevolezza sempre maggiore di quello che facciamo e dei nostri punti di forza così come dei nostri limiti, consapevoli di trovare sempre qualcuno pronto a sostenerci.
Da settembre ad oggi abbiamo avuto la possibilità di entrare a contatto con tante persone completamente diverse tra loro, bambini e adulti, con cui abbiamo potuto confrontarci fin da subito.
In primo luogo abbiamo imparato a convivere tra di noi volontari, a conoscerci sempre più e ad acquisire più confidenza. È stato fondamentale creare un clima di rispetto e serenità tra noi compagni di viaggio, maestre e suore della Comunità, soprattutto la nostra OLP, fondamentale punto di riferimento; insieme possiamo essere un esempio positivo per i destinatari del nostro progetto: i bambini.

Siamo ormai diventati un punto di riferimento per loro ed è bello vedere come si affidino completamente a noi, come si accorgano quando uno di noi manca e ci accolgano venendoci incontro con tanto affetto e con il sorriso al nostro ritorno. Ci fa capire che forse in questi mesi siamo riusciti a trasmettere loro qualcosa di positivo e questa è la cosa più gratificante, quella che ci da un motivo in più per continuare il nostro percorso con entusiasmo anche nei giorni in cui ci capita di mettere in discussione tutto quanto.
Ci auguriamo di poter portare a termine questo servizio con lo stesso entusiasmo di questi primi mesi, ma considerato quello che abbiamo vissuto finora le premesse ci sono tutte”.