LIBERI DI PARTIRE, LIBERI DI RESTARE. IN MALI LA PRIMA “COPPA VIDES”

LIBERI DI PARTIRE, LIBERI DI RESTARE. IN MALI LA PRIMA "COPPA VIDES"

“Lo sport va a cercare la paura per dominarla, la fatica per trionfare, la difficoltà per vincerla” ˜ Pierre de Coubertin

“Tratta di esseri umani”, quell’odioso esercizio di odio e brutalità che da anni devasta il genere umano, SI il genere umano tutto, perché la sconfitta è condivisa quando anche un solo uomo diviene strumento, vittima, pezzo di carne sacrificabile.

Il VIDES, da anni ormai, ha intrapreso la strada di un’ opposizione dura a questo perverso sistema e lo sta facendo con le armi dell’informazione, della conoscenza, della consapevolezza. Abbiamo già parlato della strada che ci ha condotto fin qui (siamo Partiti dall’Etiopia per arrivare fino in Mali e Nigeria _vedi articolo). Oggi  vogliamo condividere una delle tante iniziative satellite che ruotano attorno al nostro principale obiettivo: portare a conoscenza dei potenziali migranti i rischi della migrazione e dare loro concrete opportunità di vita e libertà nel propio paese.

Lo sport rientra in questo cammino di crescita nella consapevolezza. Da sempre, infatti, è sinonimo di impegno, consente di mettersi alla prova nel superare i propri limiti e realizzare i propri sogni. Rappresenta il volano per lo sviluppo della vita, svolge un ruolo importantissimo nella formazione, nell’educazione, nella fiducia in se stessi e nell’altro, soprattutto attraverso il gioco di squadra. Proprio qui, la capacità di vivere in gruppo e il sentirsi parte di un determinato contesto sociale, bisogni primari di ciascun individuo, possono trovare piena realizzazione. Un gruppo di persone che condivide un obiettivo comune può raggiungere l’impossibile…Noi crediamo: può far crescere un Paese! 

 Assegnazione della “Coppa VIDES” con i nostri coordinatori di progetto Anna Rocchi e Mario Simei