
Non è tempo che questo atteggiamento di ostilità, che oppone i due sessi come irriconciliabili, cessi?
L’ora è grave
Mirra Alfassa, la Mère
La celebrazione della “giornata della donna”, oggi per noi, vuole bypassare il magnificarne il suo valore in termini di opposizione di genere: Donna/Uomo. Vogliamo celebrare la Donna in quanto Essere Umano, senza distinzioni che, negli ultimi tempi soprattutto, stanno assumendo caratteri di violenza pur volendo combattere la violenza stessa, quella sulle donne.
Vogliamo soffermarci su una considerazione importante, ovvero che tutte le prepotenze umane non sono operate per una caratterizzazione di genere ma per un istinto all’egoismo, alla sopraffazione. Ci sono uomini che hanno amato con passione, con rispetto, fino all’idolatria, fino alle odi e ai canti sublimi dei poeti cortesi, del Dolce Stil Novo, di Petrarca, Dante. Uomini che nella donna vedevano una Dea.
Tanti altri hanno approfittato del proprio ruolo nella famiglia patriarcale per vessare, opprimere e far violenza alle donne. Questo non è avvenuto per puro odio verso il sesso femminile ma, semplicemente, per la tendenza degli esseri umani ad approfittare delle posizioni di potere. Ci son state donne, infatti, regine e imperatrice potentissime, da Cleopatra a Messalina, Maria La Sanguinaria, Maria antonietta, la Regina Vittoria …, che hanno operato in modo prepotente, ed è stato il loro potere, non la connotazione femminile, ad averle spinte a tali bruttezze.
Le ingiustizie, la violenza si combattono, con tutte le forze, chiunque sia la vittima.
Celebriamo, dunque, la bellezza della donna in ogni sua espressione di intelligenza, grandezza e infinite altre qualità, valori, risorse. Non riduciamo una così preziosa celebrazione allo scontro di genere. Alcuni slogan, troppo spesso violenti essi stessi, allargano le distanze, alimentano il rancore, inaspriscono gli animi e accrescono l’ostilità. Dividono. Rendono impossibile la naturale essenza dell’esistenza tutta: la cooperazione. L’unione.
Inneggiamo all’amore tra uomini e donne, alla cooperazione tra le loro preziose risorse e capacità, diverse e fondamentali tutte per un mondo unito nella diversità, in cui il valore di uno è il valore di tutti e non in opposizione all’altro.
Non è più il momento della competizione meschina, delle rivendicazioni interessate; tutti gli esseri umani devono associarsi in uno sforzo comune per prendere coscienza del più alto ideale che deve essere realizzato, innanzitutto di un progresso interiore. Senza un progresso interiore non c’è possibilità di alcun progresso per le cose esteriori ˜ la Mère
Viva le donne che combattono la violenza. Tutta.
Viva le donne che celebrano la vita. Tutta