
Oggi un’altra splendida testimonianza dei nostri operatori volontari in servizio civile : Carlotta Marotta, impegnata nel progetto In Pari, e Alfredo Campagna, impegnato nel progetto Esprimersi per incontrarsi. Entrambi a Roma
“Tra le sfide della pandemia, il Servizio Civile riparte”
Ci sono momenti, in questa pandemia, in cui tutto sembra vuoto, privo di scopo. Chiusi a chiave nelle nostre abitazioni, una nebbia di torpore sembra essere il riflesso spento delle strade vuote, delle siepi cresciute troppo, delle mascherine appese all’uscio della porta. Cerchiamo di parlare coi nostri amici usando la Rete, di rafforzare e curare i legami che abbiamo, di proseguire il lavoro da casa, ma rimane il senso insopprimibile che dovremmo poter fare di più, dovremmo avere lo spazio e la libertà di proseguire con gli altri la nostra vita, di unirci ai loro sforzi, di condividere obbiettivi e desideri. Non è chiaro quando potremo di nuovo avere la tranquillità di uscire e abbracciare i nostri cari senza paura. Tuttavia, lentamente, l’oscurità di questo primo mese di quarantena sembra diradarsi, lasciando intravedere, lontano, un ritorno alla normalità.
Dopo un mese di fermo, infatti, si riparte. Ragazzi da tutta Italia riprendono il Servizio Civile, in larga parte da remoto. In Sardegna, le sedi Vides svolgono la formazione generale, che fornirà ai giovani operatori informazioni su un ampio raggio di argomenti. Tra questi, particolare accento è posto sulle origini del Servizio, nato dalle lotte appassionate dei primi obiettori di coscienza, che seppero trasformare il disprezzo di ogni forma di violenza in un movimento trasversale e pervasivo. Conoscere questi trascorsi aiuta a capire il senso, la missione e l’importanza di un servizio che trova il nocciolo profondo nel coraggio e nella gratuità, la capacità realizzante di donare sé stessi. Allo stesso modo, le capacità comunicative innate dei ragazzi vengono stimolate da lezioni su ascolto, gestione dei conflitti e il lavoro di squadra, nodi di competenza fondamentali per chi vuole dedicarsi della cura dei più piccoli, o dei più deboli. Forti di queste conoscenze, gli operatori, si spera al più presto, potranno far fronte alle sfide felici che comporta l’essere Operatori di Pace.
Anche nel centro Italia i volontari Vides sono nuovamente in moto: dopo lo stop provvisorio imposto dal dilagare del Coronavirus, gli operatori si sono tenacemente riorganizzati, optando per una rimodulazione degli originari progetti di servizio civile con il preciso proposito di non cedere alcun terreno al senso d’impotenza. Le energie dei volontari si stanno così traducendo in azioni quanto mai variegate, improntate alla flessibilità che la situazione presente esige, ma pur sempre innervate dall’ispirazione, propria del servizio civile, a influire positivamente sull’attualità a favore del bene comune.
Alcuni operatori hanno così intrapreso proficui gemellaggi con altre associazioni attive sul territorio per fronteggiare l’emergenza sanitaria e sociale che ci si dipana davanti: si collabora con la Croce Rossa, con la Caritas, con i vari enti e le parrocchie, garantendo una presenza costante e concreta nei quartieri. Altri volontari, anche da remoto e senza clamore, contribuiscono a fornire un consistente supporto alle pieghe del tessuto sociale che più risentono dei tanti servizi pubblici che in questo tempo sospeso vengono irrimediabilmente a mancare: si coadiuva la didattica a distanza, ci si ingegna per garantire momenti ricreativi ai più piccoli e agli anziani, si creano sportelli informativi per chi necessita di aiuto pratico o, talora, anche solo di una voce di conforto per combattere la solitudine, il pessimismo e la rassegnazione.
Infine, ci siamo noi, un piccolo manipolo di volontari che ha scelto di dedicare parte del proprio tempo a far rete, e a raccontarvi cosa sta accadendo: raccontare le esperienze dei giovani volontari nelle varie realtà, non con intento autocelebrativo, ma con la ferma convinzione che il potere della parola e della testimonianza possano riaffermare il vivo impegno degli operatori SCU dinanzi alla società e (perché no?) regalare un’ispirazione ai volontari di domani.
Alfredo Campagna e Carmen Marotta
Operatori Volontari Servizio Civile Universale