
Continua la condivisone delle testimonianze dei nostri operatori volontari in servizio civile. Il corona virus non ha intaccato l’essenza del loro servizio e del loro impegno.
Oggi leggiamo la testimonianza della volontaria Fiorella Spallone, impegnata nel progetto Oltre le povertà educative, a San Severo – Puglia
In un momento di assoluta emergenza, come quello nel quale tutti ci troviamo a vivere oggigiorno, coloro i quali soffrono maggiormente questo forzato distacco sociale, nonché tutte le conseguenze – implicite ed esplicite – di questa quarantena, sono proprio tutti quei ragazzi che vivono in una situazione di povertà educativa. Questi ultimi, che rappresentano i fruitori del progetto «Oltre le povertà educative», rientrano a peno titolo tra coloro che potrebbero “somatizzare” questo distaccamento sociale in forme assolutamente degeneri; nella migliore delle ipotesi potrebbero far misurare un calo del rendimento scolastico, nella peggiore si potrebbe assistere a casi di abbandono vero e proprio, che da un lato vanificherebbero gli sforzi ed il lavoro compiuti sin ora, dall’altro potrebbero essere manforte per tutta una serie realtà criminali presenti sul territorio.
Consapevoli, dunque, dei rischi a cui questi ragazzi andrebbero in contro se non venisse assicurata una continuità al progetto, noi volontarie del Servizio Civile Universale, unitamente alla nostra OLP, abbiamo fatto un quadro della situazione per poter analizzare e valutare il contesto e le condizioni nelle quali si trovano i ragazzi beneficiari del progetto. Quali sono le loro condizioni di vita attuali? Quali sarebbero le loro condizioni di vita, se noi assicurassimo il prosieguo delle attività? Ma soprattutto, come cambierebbe la loro vita se interrompessimo tutto?
Abbiamo scelto, allora, con non poca difficoltà, che la situazione comporta, di continuare ad assicurare a questi ragazzi le attività di cui beneficiano. Abbiamo scelto di continuare, mettendo da parte il nostro spaesamento e le nostre titubanze iniziali, poiché crediamo fortemente nella mission e nella vision del progetto nel quale siamo impegnate. Stiamo investendo anima e corpo per poter presentare il progetto sotto nuove vesti, pur mantenendo inalterate – in parte – le finalità e gli obiettivi del progetto di partenza.
Dopo una prima fase di ricognizione generale, nella quale abbiamo ragionato sulle possibili modalità di svolgimento delle attività, siamo giunte alla formula finale delle VIDEOLEZIONI INDIVIDUALI DI DOPOSCUOLA.
All’atto pratico, dopo aver comunicato ai ragazzi ed alle rispettive famiglie l’inizio di questa nuova modalità di doposcuola e dopo aver raccolto le adesioni, abbiamo suddiviso i ragazzi in tre macro gruppi. Uno per ogni volontaria. Noi volontarie, dal canto nostro, abbiamo successivamente provveduto a metterci subito in contatto con tutti i ragazzi tramite la creazione di un gruppo Whatsapp, gruppo che è diventato lo strumento di supporto sia per le comunicazioni che per le attività. Abbiamo, infatti, dapprima provveduto ad instaurare una relazione comunicativa spontanea con i ragazzi, al fine di superare lo spaesamento iniziale e successivamente siamo passate a spiegare in maniera precisa e puntuale le modalità di svolgimento del doposcuola, testando e misurando il loro livello di gradimento. Sebbene, come d’altronde era prevedibile, non tutti abbiano accettato di continuare, la maggior parte ha dimostrato entusiasmo e felicità nella continuazione delle attività di supporto scolastico. Con alcuni ragazzi si è reso, altresì, indispensabile, prima dell’avvio delle attività, risolvere questioni pratiche (relative, ad esempio, all’accesso del registro elettronico, o alle modalità di inserimento dei compiti giornalieri sulle piattaforme scolastiche dedicate alla didattica a distanza).
Per le volontarie le video-lezioni si svolgono dal lunedì al venerdì per una durata di cinque ore giornaliere (15:00-20:00). Ad ogni ragazzo è assegnato un gruppo, nel quale viene inserito, che sarà soggetto a turnazione con un altro gruppo. Ogni gruppo è costituito da tre ragazzi, che, in modalità individuale, per due ore circa al giorno, svolgono doposcuola tramite videochiamate on line. L’attività specifica delle video lezioni è sempre variabile, ma segue, in linea generale, uno schema fisso:
– Correzione dei compiti svolti in autonomia.
– Spiegazione di eventuali errori ed incomprensioni sorti durante la correzione.
– Supporto ed accompagnamento per lo svolgimento in tempo reale dei compiti assegnati.
– Spiegazione di argomenti assegnati senza il supporto di metodologie didattiche adeguate.
– Monitoraggio della gestione e dell’elaborazione individuale dell’emergenza COVID.
Non si tratta solo di guardare a queste attività come “mera” integrazione e supporto delle attività didattiche. Non solo, infatti, offriamo la possibilità ai ragazzi di implementare l’acquisizione delle conoscenze scolastiche di base, ma, più in generale, abbiamo deciso di guardare a questa situazione con le lenti della bellezza collaterale. Quest’emergenza potrebbe, infatti, costituirsi come un’opportunità per supportare la nascita e/o lo sviluppo delle competenze trasversali, fondamentali per il loro processo di costruzione identitario e di empowerment. La risoluzione di un problema di ordine pratico o gestionale, il prendere decisioni in merito alla propria carriera scolastica, sono tutte competenze che, mettendo in gioco un elevato numero di fattori – personali ed interpersonali – potrebbero generare, così, pratiche relazionali (e formative), virtuose, che potrebbero, se opportunamente coltivate, sia costituirsi come un efficace strumento in grado di agire sull’aumento dell’autonomia dei ragazzi, ma anche costituirsi come comunità di pratica.
Fiorella Spallone