
Come accompagnare i migranti in cammino? Come sottrarli ai mercanti di esseri umani? Come costruire concrete possibilità di benessere e sicurezza nei Paesi di origine? Come realizzare in Italia comunità accoglienti, inclusive, integrate, aperte all’incontro? Come aumentare la conoscenza e diminuire il pregiudizio, la paura?
A tutte queste domande ha dato risposta la Campagna CEI – Conferenza Episcopale Italiana – “Liberi di partire, liberi di restare”, finalizzata a promuovere la consapevolezza circa le storie dei migranti, sperimentare nuovi percorsi di sviluppo nelle terre di origine e di integrazione, cura e tutela nei Paesi di accoglienza.
Campagna che ha visto oggi il suo evento conclusivo a Roma in un momento di incontro, riflessione e sintesi dei risultati conseguiti – 130 progetti, per un totale di oltre 27 milioni di euro.
Una campagna che ha concretamente favorito uno sviluppo umano integrale, a livello familiare e comunitario, che ha considerato la ricchezza e le potenzialità dello scambio interculturale. Una campagna che è stata un segno dei tempi, un luogo di testimonianza di libertà, solidarietà, giustizia, democrazia. Di pace.
Il VIDES è stata una delle prime Associazioni a prendere parte a questa importante iniziativa con progetti di sensibilizzazione, promozione della conoscenza, formazione e sviluppo locale, promossi in Etiopia, Mali, Nigeria, Senegal e Gambia.
Un contributo considerevole, denso di iniziative volte a garantire il primo diritto: la libertà di “restare” e di scegliere nella piena consapevolezza, creando ad un tempo concrete possibilità di crescita e sviluppo del e nel paese di origine.
Un impegno che non si esaurirà con la fine della Campagna CEI perché finché l’uomo sfrutterà l’uomo, finché l’umanità sarà divisa in padroni e servi, non ci sarà né normalità né pace ~ Pier Paolo Pasolini