CONTRO IL TRAFFICO DI ESSERI UMANI. #IoResto

CONTRO IL TRAFFICO DI ESSERI UMANI. #IoResto
“Finché l’uomo sfrutterà l’uomo, finché l’umanità sarà divisa in padroni e servi, non ci sarà né normalità né pace.
La ragione di tutto il male del nostro tempo è qui.” 
Pier Paolo Pasolini

Precursore nell’ intercettare la patologica mutazione del fenomeno migratorio in “tratta di esseri umani”, il VIDES prosegue nella sua missione di andare al cuore del problema.

Partendo dal corno d’Africa, in Etiopia, nell’ ormai lontano 2015, il progetto “Uomini non schiavi. Stop al traffico di esseri umani”, ha visto la sua naturale prosecuzione verso le zone del continente Africano maggiormente coinvolte nel fenomeno della migrazione irregolare: Mali e Nigeria prima, Senegal e Gambia ora.

Milioni di uomini, donne e bambini, ogni anno, lasciano queste terre alla ricerca di un futuro migliore. Sono i migranti economici. Quelli che vedono nel mondo più a Nord la panacea ad ogni male. Quelli sedotti con l’inganno, lusingati da un futuro più generoso. Gli stessi che poi, in mare, se ci arrivano, finiscono come sappiamo.

Un intento arduo, quello del VIDES, ma fecondo. Sappiamo che i numeri, in relazione alle questioni “umane”, possono appannare le emozioni e ridurre tutto ad una mera questione matematico-statistica, MA, se questi numeri servono a mettere nero su bianco quante vite sono potenzialmente messe al sicuro dall’ odioso vortice dei “viaggi della morte”, allora li vogliamo sfoderare con orgoglio:

oltre 5 milioni le persone raggiunte in Etiopia, 14 milioni in Mali e Nigeria e più di 2 milioni in Senegal e Gambia.

Tutti numeri destinati a crescere. Più sarà sostenuto e costante il nostro impegno, più questi numeri [che sono PERSONE (!)] cresceranno.

È qui che entra in gioco la famiglia allargata del VIDES, quella dei sostenitori che da anni credono in noi, ci seguono e ci supportano e quelli che vorranno unirsi a noi, d’ora in poi.

Per ogni ragazzo e ragazza, intercettato dal VIDES nelle terre di origine, si sostengono dei costi di quella che più generalmente definiamo FORMAZIONE ma che assume una duplice valenza:

1) SENSIBILIZZARE e mettere a conoscenze circa i rischi della migrazione irregolare, quel “SAPERE” che, mai come in questo caso, salva le vite

2) FORMARE in senso proprio, ovvero insegnare un’arte, un mestiere e supportare la creazione di attività economiche durature che consentano di generare uno sviluppo autonomo e sostenibile nel tempo.

#IoResto vuole essere una chiamata diretta:

Aiutateci a sostenere la formazione di quante più ragazze e ragazzi possibile.

Con un contributo di 10 EURO i nostri numeri [che, ricordalo (!), sono persone] potranno crescere sempre di più. E, per numeri che crescono, altri, quelli che non ci piacciono, quelli dei morti in mare, si ridurranno.

E allora#IoResto!