SERVIZIO CIVILE. GRAZIE PER QUESTO ANNO INSIEME!

Carissimi ragazzi, carissimi Volontari del Servizio civile Universale

Sento il profondo desiderio – al termine di questo vostro percorso di volontariato nell’ambito del Servizio Civile Universale all’interno dell’Ente VIDES – di farmi presente a voi a nome di tutto il VIDES rappresentato dalle vostre OLP, responsabili di sede, responsabili della formazione, consigliere di pastorale giovanile, comunità educanti e comunità religiose…. per dirvi il nostro GRAZIE. Un Grazie sincero per tutto ciò che abbiamo vissuto insieme in questo anno, che è sato un anno di sofferenza, difficoltà, incertezza: caratterizzato da interruzioni, da rimodulazioni del lavoro che avevamo iniziato in modo diverso. Forse lo scoraggiamento, ed a volte la perdita del senso della vostra esperienza vi può avere tolto entusiasmo, o magari invece vi siete trovati ad essere inaspettatamente abili a rimettervi in gioco con prontezza e creatività, a reinventarvi il lavoro con serietà e competenza. Sarebbero certamente tante le esperienze che avreste da raccontarci e – sia che possano essere valutate positivamente, o con qualche criticità – sono state certamente e comunque, parte della vostra “storia”. Una storia che non è più solo personale ma collettiva in quanto caratterizzata da un evento storico, che passerà alla storia, come la pandemia da COVID – 19 e di cui, purtroppo, ne siamo tristemente protagonisti. E non è più storia personale nel momento in cui vi siete incontrati con altre persone, nel momento in cui avete lasciato il vostro segno nella storia della nostra umanità, della nostra Italia, del nostro VIDES, delle nostre comunità delle suore salesiane. Sarebbe davvero interessante fare un bilancio che certamente avrete già elaborato sia individualmente che con le vostre OLP, ma che anche io vorrei provare a condividere con voi. E lo voglio fare riprendendo un bel momento di incontro e formazione che abbiamo vissuto il 15 giugno scorso – tutti i volontari VIDES di Italia insieme accompagnati da Padre Francesco Occhetta s.j. – dal tema “Leader per servire. Volontari in campo”. E mi piace riprendere alcune domande iniziali che lui ci pose, e che forse, sarebbe interessante riprendere ora, al termine di questo anno donato agli altri ed a voi stessi. Ci ha chiesto Padre Occhetta:

  • come sto vivendo questo momento di volontariato?
  • come lo sto capitalizzando?
  • quale traccia sto lasciando negli altri?
  • quali sono le grandi domande che mi abitano? perché prima di cercare risposte mi devo fare domande

Questi spunti ci arrivarono a 5 mesi dall’ inizio del servizio civile e forse allora, rispondemmo in un modo. Ma proviamo a riporci, oggi, questi interrogativi: come ho vissuto questo anno? Come l’ho capitalizzato? Quali domande sono sorte dentro di me, perché – sempre facendo tesoro di quell’ incontro dove Padre Occhetta era partito dalla saggezza del mondo greco – “Se conosci te stesso, conoscerai l’Universo e gli Dei”. E noi, oggi, dopo aver arricchito la saggia esperienza del mondo classico con il cristianesimo, aggiungiamo anche la conoscenza dell’assoluto, di Dio. E se conosciamo noi stessi in continua crescita, costruendo e servendo gli altri, costruiamo noi stessi.

È stata anche bella la modalità con cui ha espresso il movimento di una azione di volontariato che nasce da una scelta personale e consapevole: partire da come ci conosciamo perché da come conosciamo noi stessi conosciamo anche gli altri; poi uscire verso gli altri e ritornare arricchiti e cambiati, proprio da un incontro.

L’uscire ed il ritornare a sé che non si ferma in me ma per riuscire da sé, è il fulcro del volontariato che prende a cuore il “bene comune”.

Per formarsi – ci ha detto – è necessario avere UN LUOGO, COMPETENZE, ED UNA COMUNITA’ DI RIFERIMENTO.

Sono certa, cari ragazzi, che in questo anno abbiate avuto tutte queste tre dimensioni a sostenervi nel vostro cammino di formazione, a servizio dell’altro! Avete avuto un luogo fisico nel quale lavorare, avete sviluppato competenze, avete avuto una comunità di riferimento dove la salesianità è stata “l’aria vitale” che avete respirato e che per molti di voi si è rivelata come una scoperta che a vostra volta avete ridonato: l’educazione è cosa di cuore”, diceva don Bosco.

Allora, il mio grande augurio per ciascuno di voi è quello di considerare il 14 gennaio, non la fine dell’anno di Servizio Civile ma l’inizio del tempo delle scelte importanti della vostra vita. Una partenza, una ri-partenza per scendere davvero in campo con la certezza che anche le mie azioni e scelte quotidiane, che mi possono sembrare piccole ed insignificanti, sono quelle che insieme a tutte quelle degli altri, hanno il potere di cambiare il mondo.

Questo è l’augurio grande che vi faccio insieme a tutte le persone che vi hanno accompagnato in questo anno: di non avere paura di sapere gettare germi di positività, di solidarietà, di giustizia, di tutela per il creato e per il nostro mondo! Troverete, tanti altri desiderosi di lasciare tracce positive nella storia del nostro Paese, quanto voi: unite le forze!

E ricordate, una volta entrati nella “casa di don Bosco”, vi rimarrà impresso un segno che sarà anche una grande responsabilità a voi affidata e che il mondo attende: riconsegnatela! Vi ritornerà centuplicata.

Buona Vita a ciascuno di voi

Sr. Francesca Barbanera