DON BOSCO. “NEL CUORE DEL MONDO #VIVIILSOGNO”

DON BOSCO. “NEL CUORE DEL MONDO #VIVIILSOGNO”

Carissimi amici del VIDES,

Carissimi amici tutti che condividete la stessa simpatia, ammirazione e devozione per il Santo dei giovani – S. Giovanni Bosco – al quale si ispira tutta la famiglia salesiana, e che oggi si trova riunita per festeggiarlo in ogni parte del mondo. Quel mondo che la nostra Associazione VIDES abbraccia in modo reale e concreto, attraverso la “missione” che essa svolge per i tanti Paesi in via di sviluppo e nella difesa dei diritti di tutti.

Mi trovo a scrivere questo saluto in occasione della festa di Don Bosco, in questo primo mio anno di servizio presso il VIDES e sento grande senso di gratitudine nei confronti del nostro fondatore per il modo in cui il seme da lui piantato abbia prodotto frutti così belli e duraturi. Ma anche un anno in cui siamo interpellati, in modo anche drammatico, da ciò che la pandemia ha provocato e provoca in tutto il pianeta. Essendo, però, “figli di don Bosco”, siamo uomini e donne di speranza e ci uniamo a tutta la famiglia salesiana, nell’impegno pastorale dell’anno:

Nel Cuore del Mondo #Vivi il Sogno.

“Ecco il tuo campo, ecco dove devi lavorare” dice la donna vestita di luce al piccolo Giovanni Bosco nello storico e famoso sogno dei nove anni. Ed ancora, l’invito per ciascuno di noi è quello di essere radicati “nel cuore del mondo”, per esserne poi “luce, sale e lievito”.

Per noi, Vides, questo invito è il riportarci alla mission originaria del nostro impegno di volontariato, di solidarietà, di lotta per la giustizia e per la bellezza della condivisione. Eccolo, il nostro campo dove seminare, lavorare, essere sale e luce, ed è prima di tutto il campo della quotidianità: ciò che don Bosco ha instancabilmente realizzato in tutta la sua esistenza. Non solo ha fatto di questo impegno la sua vita, ma lo ha reso il punto essenziale della sua azione educativa; ha educato i suoi giovani a questo percorso. La sua missione nel contempo in cui “salvava” il giovane, contemporaneamente lo educava attraverso un circolo ermeneutico che suonava più o meno così: “ti do affinché e mentre e contemporaneamente tu restituisca”.

Eccolo “il nostro campo”, caro don Bosco, nel quale desideriamo sporcarci le mani. Un campo dove “la fraternità sia modello sociale universale”, come dice Papa Francesco nella sua Enciclica, Fratelli Tutti, dove aggiunge ancora: “Poiché non è ancora stata realizzata una globalizzazione dei diritti umani più essenziali, si richiama la politica mondiale a un nuovo approccio integrale che includa un dialogo interdisciplinare sui diversi aspetti della crisi. “Mentre la solidarietà è il principio di pianificazione sociale che permette ai diseguali di diventare eguali, la fraternità è quello che consente agli eguali di essere persone diverse”. Il concetto di fratellanza si carica di un forte valore politico, per cui tutti sono cittadini del mondo con uguali diritti e doveri, e lo si propone come nuovo paradigma per risolvere i problemi attuali dell’umanità: guerre, povertà, distruzione dell’ambiente, discriminazioni etniche e sociali.” (Papa Francesco).

Ed è anche questo il nostro campo, a fianco dei giovani più bisognosi, più poveri sia materialmente che culturalmente e spiritualmente. Nel giorno della tua Festa, ripensare a te, vuol dire risignificare la nostra missione nel mondo come protagonisti attivi del tuo sogno dei nove anni, dove quei “lupi trasformati in agnelli” sono il grido dei giovani che chiedono la nostra presenza di adulti significativi pronti a diffondere speranza, amorevolezza, e perché no…simpatia! È questo l’augurio che rivolgo a ciascuno e ciascuna di voi con la certezza e la richiesta che don Bosco continui a guidare i nostri passi e le nostre azioni che con lui ci portano a dire “ho promesso a Dio che ogni mio respiro sarebbe stato per i miei poveri giovani”.

BUONA FESTA

Sr Francesca Barbanera

VIDES – Italia