Il servizio civile, è una parola che ingloba genericamente e anonimamente il significato di giovani al servizio; al servizio dell’altro, di una causa, di se stessi. Uscendo dall’amalgama dei concetti generici, vogliamo entrare nel vivo dell’esperienza diretta, generosamente guidati dalle parole di una protagonista, Chiara Mascia – volontaria VIDES impegnata nel progetto “Colori” a Fragagnano
” Il 2020 non è stata solo pandemia, per me è stato soprattutto Servizio Civile Universale.
Dopo poco più di un mese dall’inizio della nostra esperienza ci siamo trovati in una situazione quasi surreale, una pandemia mondiale, che ha scatenato incertezza, smarrimento, preoccupazione e paura. Nonostante le mille difficoltà noi volontari siamo riusciti a proseguire con il nostro progetto, sperimentandoci e sfidandoci con nuove modalità. Abbiamo ideato video con laboratori, attività e giochi pensate per i bambini, supportandoli e aiutandoli anche attraverso il doposcuola, utilizzando sempre modalità a distanza.
Ricorderò sempre con gioia il periodo estivo con “Estate Ragazzi” con bambini felici di ritrovare finalmente l’amichetto, impegnati in attività all’aperto, in laboratori, felici di giocare e divertirsi seppur rispettando le norme vigenti. È stato evidente come ciò che abbiamo sacrificato e che ancora sacrifichiamo a causa del covid-19 non è la semplice uscita o la passeggiata ma quello che si cela dietro, ad un livello più profondo, cioè il bisogno di relazioni. E questo è stato evidente soprattutto per i bambini. Si capiva dai loro volti, dai loro sorrisi quanto erano felici di trovarsi lì, fuori da una stanza, lontano da un pc o da uno smartphone anche se distanti dall’amica o dall’amico, anche se non potevano toccarsi o giocare vicini… loro erano felici.
È stato un anno intenso, pieno di esperienze e di crescita non solo professionale ma anche personale. Stare a contatto con i più piccoli, ascoltarli, giocare con loro, vederli interagire con i loro pari arricchisce l’animo e il cuore.
Questa esperienza mi ha permesso di conoscere tante persone ma soprattutto amici con cui ho condiviso un anno pieno di attività, giochi e risate. Due progetti diversi ma un unico grande gruppo di giovani ragazzi vivaci, dinamici e intraprendenti. Il ballo dell’estate ragazzi, le recite, i cambi d’abito e i vari imprevisti, gli spettacoli con le marionette, giocare nel campo con i bambini, le cacce al tesoro e tante altre attività sono tutti ricordi che mi riportano alla felicità e al divertimento di quei momenti, nonostante il caldo, nonostante la stanchezza li rivivrei nuovamente. Tra scherzi, giornate intese ma soprattutto tante risate, collaborando tutti insieme, siamo riusciti a realizzare tante attività e progetti.
Grazie a loro ho vissuto un anno pieno di emozioni, ma non solo, è stato un anno molto formativo in quanto la possibilità di osservare, di partecipare nella routine quotidiana della scuola e aiutare le educatrici dell’Istituto mi ha permesso di apprendere, acquisire e migliorare importanti competenze e conoscenze. Tutto questo è stato possibile soprattutto grazie alla fiducia che le educatrici e le suore hanno riposto in noi volontari, coinvolgendoci e dandoci la possibilità di sperimentarci nella quotidianità e non facendoci mai sentire fuori posto ma al contrario parte di un delicato e complesso sistema in cui ognuno è importante e funzionale.
Il Servizio Civile mi ha permesso inoltre di vivere pienamente il carisma salesiano, conoscere meglio Don Bosco e le Figlie di Maria Ausiliatrice, che fin dal primo momento ci hanno accolto nella loro casa dispensando consigli e aiutandoci e sostenendoci in ogni momento e facendoci sentire una grande famiglia. Ricordo ancora il viavai di gente lungo i corridoi dell’oratorio, tutti impegnati per la festa in onore di Don Bosco mentre il profumo di mortadella riempiva i nostri cuori. Spero ritorneranno presto quei momenti felici con oratori pieni di giovani e adulti come voleva Don Bosco.
La mia è stata una bellissima esperienza, ben oltre le mie aspettative. Un anno che resterà sempre nel mio cuore”.
Chiara Mascia