LA SPERANZA NON DELUDE. LA PASQUA E’ SPERANZA!

 ” La fede pasquale nutre la nostra speranza. La speranza non delude. Non è una illusione”

Stimolati da questa profonda riflessione di Papa Francesco, la nostra abituale condivisione in preparazione alla Pasqua, insieme alla Grande Comunità CIOFSVIDES, Ciofs – FP CIOFS/Scuola, si è celebrata nella distanza puramente fisica, perché, lo sappiamo bene, lo spirito e il pensiero volano lontani, sospinti dal soffio dell’Amore.

Quello spirito che ha vibrato forte nel messaggio condiviso dal Presidente del VIDES, Amedeo Piva, un messaggio che sentiamo intimamente di voler propagare, nelle sue espressioni più intense e significative, a chiunque ci legga.

Il mio augurio quest’anno è quello di un “Pasqua audace”. Perché audace?  L’audacia significa ‘osare’, andare oltre le attese ovvie, oltre le convenzioni. Proporre una visione diversa, un punto di vista nuovo.

La velocità del cambiamento non è mai stata così forte  – nella progresso scientifico, nella comunicazione, nel cambiamento famigliare – tutto è cambiato rapidamente e , di fronte a questa velocità, abbiamo il bisogno di seguire il cambiamento, senza farci travolgere da esso.

La pandemia rappresenta uno di questi momenti di cambiamento. Siamo passati dalla preoccupazione, alla paura, al distanziamento, sono cambiate le modalità di esprimere gli affetti, il lavoro, la mobilità (…).

Un virus percepito come un nemico da sconfiggere , come in una guerra. Una guerra che ci ha fatto sentire e ci fa sentire sovrastati, travolti ( …).

Allora in questo momento in cui ci sentiamo travolti, qual è l’audacia? Qual è la nostra visione nuova ?”

Rievochiamo l’immagine risalente ad un anno fa, in Piazza San Pietro: Il Papa nella solitudine di una  piazza vuota , di fronte al Mondo.

” L’audacia, proposta dall’immagine del Papa, è lo stare INSIEME. Siamo in guerra ma siamo su una barca comune. INSIEME viviamo in una sofferenza, INSIEME dobbiamo superarla. INSIEME e con FIDUCIA (…)

Sentirci travolti da una tempesta ci fa sentire vulnerabili, a rischio … ma la vulnerabilità non deve essere un tabù. Dobbiamo avere il coraggio di ammetterla, di non nasconderla (…) Abitare l’audacia come luogo dell’esperienza umana, vivere questa vulnerabilità ripartendo da essa per acquisire il senso della nostra comune umanità.

Abitare la vulnerabilità è una scelta audace perché non ci obbliga a negarla per sperare di uscirne, ma ci spinge a creare speranza credibili al suo interno (…). Allora dobbiamo avere l’audacia di augurarci, per questa Pasqua, di vivere bene malgrado la nostra vulnerabilità”.

Un messaggio che va ben oltre l’usuale speranza in un “futuro migliore”, ma un invito concreto a vivere la speranza come essenza intima del presente, affondando il proprio sentire anche nella vulnerabilità, includendola oggi come parte essenziale della vita. Un seme di consapevolezza in cui accogliere  l’insicurezza quale esperienza di vita ricca di significato, di senso profondo.